1999

Scompare la città dell’industria

Le demolizioni delle fabbriche alla fine del Novecento

La zona industriale di Modena, che si era sviluppata a ridosso della ferrovia nei quartieri Crocetta e Sacca a partire dagli anni Trenta, negli anni Settanta del Novecento inizia a presentare problemi, inizialmente per l’alto livello di inquinamento prodotto (parzialmente attenuato dall’apertura del parco XXII aprile nel 1976), poi per la progressiva chiusura di diversi stabilimenti e il loro abbandono, con un fenomeno di degrado ambientale e sociale e la presenza di grandi vuoti urbani (il 71% della superficie in disuso di tutta la città).

Nel 1982 chiudono le Fonderie riunite, trasferite in un altro stabilimento, nel 1984 tocca alle Acciaierie ferriere, nel 1991 è la volta delle Corni fonderie e serrature e delle officine Rizzi, trasferire in altra area, nel 1994 della Comau e nel 1995 della Società lavorazione vinacce. Sempre a metà degli anni Novanta fallisce la Benfra. Si esaurisce anche l’attività del Consorzio agrario, che segnava lo spazio urbano con i grandi silos per cereali, e del Mercato bestiame. In stato di abbandono è anche la palazzina dei Frigoriferi generali. Rimangono in attività invece la Maserati, la Fiat trattori (poi New Holland e infine CNH), mentre nell’area dove operavano la Ligmar e la fonderia Valdevit viene realizzata la nuova sede dell’Azienda municipalizzata modenese.

Nel 1999 il Comune avvia un programma di riqualificazione dell’area della fascia ferroviaria, che punta a intervenire su nove comparti: quattro pubblici (Stazione ferroviaria, Mercato bestiame, Fondazione pro latte e Fonderie riunite) e cinque privati (Corni, Acciaierie, Vinacce, Consorzio agrario e Benfra). Intanto, sono avviate diverse demolizioni: nel 2000 il Consorzio agrario e la Rizzi, nel 2001 le Acciaierie ferriere, nel 2004 la Benfra. Diversi di questi progetti non riescono però a essere attuati, per le difficoltà di rapporto con i proprietari delle aree interessate e soprattutto per il sopraggiungere della crisi economica del 2007, che colpisce in modo particolare il settore immobiliare. In ogni caso, con le demolizioni dei primi anni Duemila scompare quasi completamente il profilo della città delle fabbriche novecentesche.

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