Adolfo Orsi

Modena, 1888 – 1972

Imprenditore

 

Adolfo Orsi nasce da una famiglia di umili: il padre raccoglie stracci e li rivende, e, alla sua morte nel 1905, Adolfo continua il lavoro come straccivendolo e raccoglitore di ferro, a cui aggiunge altri rottami metallici e scarti, che poi rivende per il riciclaggio. Quella di Orsi è l’unica rivendita di materiale ferroso esistente a Modena, tanto che, nel 1921, permette l’apertura di un’industria per la produzione del ferro: la Acciaierie ferriere e fonderie, prima e unica azienda siderurgica della regione Emilia Romagna. Gli introiti vengono reinvestiti, garantendo la crescita dell’azienda, grazie anche alle relazioni che Orsi stabilisce con alti gerarchi influenti nel governo del Paese. Non si specializza però in un unico settore: dove intravede la possibilità di ottenere profitti maggiori, lui investe. È secondo questa logica che intraprende il recupero del piroscafo Cesare Battisti, affondato nelle acque di Massaua in Etiopia, garantendosi poi le 9000 tonnellate di ferro che lo compongono, e, sempre nel 1937, acquista la Alfieri Maserati. Nello stesso anno costruisce gli stabilimenti candele accumulatori Maserati. Nel 1939, forte di dieci industrie che impiegano un totale di quasi 3000 dipendenti, a Orsi è assegnato il titolo di Cavaliere del lavoro. Nel periodo bellico, la produzione viene riconvertita, costruendo macchine utensili ed elettrocarri a batteria.

Espressione della destra più intransigente e conservatrice, nel dopoguerra non è interessato a risolvere le vertenze aperte dai sindacati sul miglioramento economico e organizzativo del lavoro, tanto da arrivare a licenziare circa 1000 dipendenti nel 1949. Da qui si innescano le serrate e le proteste, a cui fa seguito l’eccidio delle Fonderie riunite del 9 gennaio 1950, in cui la polizia, chiamata da Orsi stesso, spara sui manifestanti uccidendone sei e ferendone circa 200. Il capostipite è dunque contestato anche dall’interno e il gruppo Orsi viene diviso tra i fratelli: ad Adolfo e al figlio Omar spetta l’Alfieri Maserati, che continua a produrre vincenti auto da corsa. Negli anni Cinquanta, Orsi crea aziende sussidiarie in Argentina, Messico e Stati Uniti per la distribuzione di fresatrici, ma il golpe militare argentino e la successiva crisi economica gli fanno perdere il suo capitale e lo costringono a vendere la fabbrica di macchine utensili, ritirare la Maserati dalle corse nel 1957 e dedicarsi alla produzione di vetture granturismo. Nel 1968 Orsi comincia però il processo di cessione dell’azienda nelle mani della francese Citroën.

Pochi anni dopo, muore a Modena.

1940s Adolfo Orsi and Maserati people2
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Le Fonderie riunite di Modena
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Acciaierie ferriere
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Officine Alfieri Maserati
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Fabbrica candele Maserati