1945

Finalmente la conquista della libertà

Dopo venti mesi di occupazione, i partigiani liberano Modena

È la mattina di domenica 22 aprile 1945 e nell’aria si respira già l’imminente libertà.

Dal 18 del mese le brigate partigiane della pianura modenese sono state mobilitate: il piano per la liberazione della città e la salvaguardia degli impianti industriali e civili è stato messo a punto. Già dal 21 i comuni di Nonantola, Bomporto, San Cesario e Spilamberto non sono più nelle mani dei gerarchi fascisti e dei comandi tedeschi, che cercano di ripiegare verso nord o di negoziare la loro resa.

Alle prime ore di quel mattino, i combattenti riescono a occupare la questura, le carceri, il municipio e la Banca d’Italia, poi, avvicinandosi al centro, si dividono in tre colonne e sostengono diversi scontri. Alle 11 del mattino si riunisce il Cln provinciale nella sede universitaria di via Sant’Eufemia e, poco dopo, il sindaco designato, Alfeo Corassori, si reca in municipio per prendere possesso dell’amministrazione comunale, mentre imperversano i combattimenti tra ribelli e tedeschi.

Il comando della brigata Walter Tabacchi si trasferisce nel Palazzo littorio, sede del Partito fascista repubblicano, mentre i partigiani circondano l’Accademia militare, impedendo i tentativi di fuga del presidio tedesco. Alle 16.30 viene avanzata la richiesta di resa al comando germanico, che accetta chiedendo però di essere presi in consegna da un comando americano. Con l’occupazione dell’Accademia militare, Modena è in mano ai partigiani, ma solo alle 20, quando una colonna alleata entra in città provenendo da Bologna, sarà ufficialmente libera, così come buona parte della sua pianura.

Nonostante le numerose perdite, Modena viene liberata dai partigiani prima dell’arrivo degli Alleati: sono stati ingaggiati combattimenti di rilievo, impedito quasi ovunque il sabotaggio ai ponti e agli impianti civili e industriali, catturato un alto numero di prigionieri e recuperata una notevole quantità di materiale bellico. E mentre le truppe angloamericane sono già al nord, il 30 aprile sfilano a Modena circa 7.000 partigiani, i cui comandanti ricevono in prefettura il brevetto da patriota alla presenza di Alessandro Coppi, presidente del Clnp.

È l’inizio di una nuova era.

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