1970
Anni Settanta: a ogni cittadino la sua biblioteca
Nel volgere di soli tre anni apre una biblioteca in ogni quartiere di Modena
Il 16 aprile 1970 Sergio Rossi, presidente della Provincia di Modena, scrive ai sindaci dei Comuni per annunciare una indagine conoscitiva su situazione e prospettive di sviluppo della biblioteca pubblica, nella convinzione della «indiscutibile funzione di tale istituzione, sia agli effetti dell’attività educativa post-scolastica e post-lavorativa, sia quale strumento di formazione democratica del cittadino». Se queste parole oggi possono apparire scontate, non le erano certamente all'epoca, quando le biblioteche esistenti in provincia vivevano una vita grama e in città dovevano ancora essere fondate. Le date non sono casuali: solo un mese dopo, il 16 maggio, la legge 281 vara finalmente il decentramento amministrativo previsto già in Costituzione, avviando quell'iter che nel giro di due anni porta, tra l’altro, alla delega alle Regioni della materia relativa alle biblioteche, e quindi a quel protagonismo degli enti locali che molti, tra cui sicuramente il Comune di Modena, hanno lungamente perseguito.
Data infatti ai primi anni del dopoguerra il tentativo del sindaco Alfeo Corassori e dell'assessore all'Istruzione Rubes Triva di dare avvio a biblioteche moderne; tentativo lungamente osteggiato dalla Prefettura che ha il controllo formale sugli atti comunali e interpreta attraverso i suoi poteri il contrasto politico tra governo centrale ed ente locale, nel timore che istituzioni come le biblioteche possano diventare casse di risonanza dei partiti di sinistra. I bilanci destinati alla Cultura vengono negli anni costantemente ridotti o bloccati, con la motivazione che si tratti di spese non necessarie.
In questa situazione, il 1970 segna una rivoluzione: dopo l'apertura nel 1966 della piccola biblioteca di San Damaso, tra maggio e giugno 1970 aprono Crocetta, Buon Pastore e Sant'Agnese, e finalmente il 14 novembre la Biblioteca civica, intesa come biblioteca del quartiere Centro storico ma inevitabilmente destinata a un ruolo cittadino, con esiti di pubblico crescenti negli anni.
Tra 1971 e 1972 tutti i quartieri della città avranno la loro biblioteca.
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Carpi, 1925 – Modena, 2015