1968

Da ke parte per la vittorien?

Le Sturmtruppen di Bonvi

Nel 1968 Franco Bonvicini – in arte Bonvi – crea le Sturmtruppen, le prime strisce autoconclusive italiane apparse ogni giorno sul quotidiano “Paese sera”, destinate a conseguire uno straordinario successo in Italia e all’estero (viene tradotto in undici lingue). Protagonista del fumetto satirico è uno strampalato esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale e riprende il nome dai reparti d’assalto che, nella Prima guerra mondiale, si infiltravano di notte nelle trincee degli eserciti avversari e innescavano attacchi improvvisi. In realtà, Bonvi fa vivere a soldati, generali e “fieri alleati” situazioni surreali e infinite gag creando una metafora dell’omologazione nella società di massa e un quadro caricaturale di denuncia della guerra e della stupidità che sottende l’obbedienza cieca e assoluta delle gerarchie del potere. Contribuisce a questo quadro antimilitarista il linguaggio tutto particolare usato dalle truppe d’assalto: il cosiddetto ‘tedeschese’, ossia un italiano storpiato da suffissi e suoni tipicamente tedeschi ispirato a un ragazzo tedesco che frequenta con Bonvi la Città dei Ragazzi di Modena.

L’ordine militare viene ribaltato da Bonvi con la forza dell’ironia, la battuta che spiazza e un segno che conquista e parla a tutti facendo riflettere sulla vita, la morte e la guerra. Lui che con spirito libero, bizzarro e anticonformista, ama vestirsi da soldato della Wehrmacht e così girovagare per Modena, che respira l’entusiasmo giovanile del suo tempo in cui, come per gioco, tutto si mescola: letteratura e musica, cinema e fumetto.

In effetti, tanto del suo autore si riflette in Sturmtruppen.

La sua è la Modena del Bar Grand’Italia, dell’Equipe 84, dell’amico Francesco Guccini, delle sperimentazioni artistiche contemporanee e delle contestazioni giovanili antimilitariste, che accolgono con favore questo progetto artistico.

La serie Sturmtruppen esce fino al 1995, anno della morte del suo autore, che disegnerà quasi 6.000 strisce, entrando di diritto nella cultura nazionalpopolare italiana.

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