Bar Grande Italia

Largo di Porta Bologna, 37

La stagione del beat italiano ha un centro di gravità piantato nel centro della Pianura Padana: Modena. E Modena ha un centro di gravità nel quale si incontrano molti giovani che avrebbero scritto una pagina importante nella storia (e nella cronaca) del beat italiano. Quel luogo è il bar Grande Italia, sul confine dei viali del parco. Uno spazio poco appariscente, eppure è un naturale punto di incontro. Come ha spiegato Franco Tedeschi: «Quando il nostro gruppo (allora si diceva la compagnia) cominciò ad occupare uno spicchio di quel territorio, alla fine dei Cinquanta, quel bar presentava parecchi vantaggi: era talmente vasto che potevamo posizionarci ai margini senza essere costretti a consumare; ci si poteva scindere in sottogruppi secondo gli affetti del momento; era una comoda sosta fra una ‘vasca’ e l’altra o, verso le 12 e 30, al ritorno da scuola; c’era un gran passeggio di ragazze, da lì si vedeva quasi tutto e, soprattutto, ci si faceva vedere».

È frequentato da Roman Rock, Gianni Borelli, i Monelli, i Gatti, i Giovani Leoni. E in un attimo le carte si mescolano e spuntano l’Equipe 84, i Nomadi, i Marines di Johnny e le Gatte di Ambra, alchimie concepite con l’apporto di altri avventori del Bar: Dodo Veroli e Pier Farri, Tony Verona e Francesco Guccini, Bonvi e Carlo Savigni.

Il bar Grande Italia divenne in poco tempo un punto di riferimento della nuova musica dei e per i giovani. E proprio Modena si segnala come una delle città più reattive alle chitarre inglesi, perché – ci spiega Maurizio Vandelli, l’ex cantante dell’Equipe 84: «La provincia è sempre stata molto più verace della città nel cercare di emulare quanto stava succedendo nel mondo anglosassone perché mentre nella metropoli si è distratti da mille cose che si possono fare, in provincia si va al bar a bere una birra, ci si mette a parlare con gli amici, che sono al massimo una decina, e dunque se c’è nell’aria qualcosa d’interessante è più facile focalizzarla e concentrarsi per realizzarla».

Una foto e un disco hanno tentato di fermare quel mondo e i suoi abitatori. Grande Italia è anche il titolo di un doppio album, inciso da alcuni dei giovani musicisti «seduti in quel caffè», e tra questi i Nomadi e Guccini. La foto della copertina è divenuta un’icona non solo del bar ma anche di una stagione breve e fortunata. Quasi per tutti.

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