1987

Una Signora Città

Il 13 aprile 1987 alla soglia dei suoi quarant’anni, Alfonsina Rinaldi succede a Mario Del Monte nell’amministrazione della città di Modena. È la prima volta nella storia del Comune che una donna ricopre la carica di prima cittadina.

Con l’esplosione del movimento neofemminista che, al di là della sua stessa impostazione antistituzionale, ha l’effetto di modificare la quantità della rappresentanza politica femminile, ponendo al tempo stesso la qualità della rappresentanza rispetto alle relazioni tra donne, aumenta la consapevolezza della partecipazione politica delle donne. E anche a Modena l’elezione di Rinaldi a sindaca è voluta da un gruppo dirigente che da più di un decennio ha spalancato le porte del partito alle donne. In quegli anni il 40% dei 70 mila iscritti del Pci – dove era cresciuta anche Alfonsina – nella provincia di Modena sono donne.

La Giunta Rinaldi concentra la sua attenzione sui servizi, sulla cura della persona, sulla cultura e sugli strumenti per garantire in modo più adeguato l’affermazione del diritto di cittadinanza. Con l’obiettivo di offrire risposte ai molteplici bisogni della comunità in forme più articolate e flessibili, nel 1988 nasce l’Informagiovani; si istituisce la Consulta per un rapporto più stringente del pubblico con i protagonisti del volontariato sociale; nel 1989 prende avvio un progetto per la revisione degli orari e dei tempi di lavoro e di vita nella città. Al suo mandato quinquennale si deve anche la concretizzazione del progetto e del piano di finanziamento per il secondo Polo ospedaliero della città e l’adozione del nuovo Piano regolatore generale che valorizza il centro storico, recuperando le aree più degradate, tutelando i valori ambientali e culturali, con scelte innovative nel campo della mobilità e della sua organizzazione.

Il suo mandato è ricordato anche per l’impegno profuso nel sostegno verso l’associazionismo femminile: nel dicembre 1991 inaugura la nuova sede dell’Udi di Modena al secondo piano della Casa delle Donne di via del Gambero; stipula la prima convenzione con l’associazione Casa delle donne contro la violenza.

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