1921

Una nuova organizzazione per i fascisti modenesi

Nasce la Federazione provinciale fascista

Al 31 maggio 1921 in provincia di Modena il fascismo può ormai contare (secondo fonti ufficiali) su 14 sezioni e 4.400 iscritti, di cui 2.300 al fascio del capoluogo, 1.000 a Carpi e 300 a Vignola. In diverse altre sezioni, nate dopo la seconda metà di febbraio di quell’anno, gli aderenti oscillano tra le 30 e le 150 unità. Questa crescita, unita alla litigiosità tra le varie anime del fascismo modenese, rende necessaria l’unificazione dei fasci in una Federazione provinciale, che si costituisce il 21 giugno 1921.

Uno dei principali motivi di attrito che anima per settimane il dibattito interno è costituito dalla presenza, nelle file fasciste, di quelli che il questore, in una lettera al prefetto, definisce «elementi irresponsabili», intendendo con questa formula figure così irrequiete e dall’indole criminale da essere poi radiati dal fascio.

Congiuntamente alla costituzione della federazione modenese, è nominato un consiglio formato da Carlo Zanni per la zona di Modena, Clodo Feltri per quella di Carpi, Enzo Ponzi per la zona di Finale Emilia-San Felice, Lanfranco Bertini per Sassuolo, Umberto Costanzini per Vignola, Malaguti per Pavullo e Renoldi per Mirandola. La nascita della Federazione, se da un lato dà al fascismo modenese un’organizzazione più stabile e meno soggetta alle variazioni di umore e alle prese di posizione personalistiche degli iscritti, dall’altro segna un impoverimento del dibattito politico e un appiattimento, per la presenza nei fasci provinciali di elementi legati prevalentemente al padronato agrario e più propensi all’uso della violenza che alle dispute di natura ideologica.

La Federazione provinciale fascista prende sede in corso Vittorio Emanuele II n. 59, ma nel giugno del 1923 si sposta in via dei Servi 8.