1945

Liberazione del campo di Auschwitz

Il campo di sterminio di Auschwitz è il simbolo della Shoah e del criminale progetto nazista di annientamento degli ebrei. Viene costruito nella Polonia occupata, tra il 1940 e il 1944 al suo interno vengono sterminati più di un milione di prigionieri in gran parte ebrei. È un grande complesso composto da tre campi principali e 45 sottocampi. Con l’avanzata delle truppe tedesche in Europa arrivano nei campi centinaia di migliaia di prigionieri: a questi si aggiungono milioni di ebrei rastrellati nei paesi occupati. L'enorme numero di prigionieri diventa presto un serbatoio di forza lavoro. Intorno ad Auschwitz si insediano molte fabbriche e l’intera area diventa un polo industriale per le necessità della Germania in guerra. Le SS, che gestiscono i campi, affittano alle aziende i prigionieri schiavi. L’utilizzo del lavoro forzato aumenta con il passare degli anni e le difficoltà dell’esercito tedesco. Sono tantissimi quelli che muoiono per la fatica e lo sfinimento, anche perché i reclusi vivono nel lager in condizioni estreme. La soluzione finale che prevede lo sterminio degli ebrei viene elaborata e progettata a Wannsee nel gennaio 1942, anche se i nazisti hanno iniziato le uccisioni sistematiche degli ebrei già dal 1941. Camere a gas e forni crematori rendono il lager una macchina della morte. Alla fine del 1944 le truppe tedesche sono in rotta, l’Armata Rossa avanza da est e dopo aver riconquistato il territorio sovietico entra nella Polonia occupata dai nazisti. A novembre cominciano le operazioni per sgomberare Auschwitz e distruggere prove e tracce degli orrori perpetrati. A metà gennaio 1945 i tedeschi abbandonano Auschwitz, migliaia di prigionieri sono costretti a lasciare i campi insieme ai loro aguzzini. A piedi nella neve, vestiti di stracci, i deportati sono costretti ad affrontare le cosiddette marce della morte per essere trasferiti in altri campi più a ovest. Una gran parte di loro non arriva mai a destinazione. Il 27 gennaio 1945 un’avanguardia dell’Armata Rossa giunge ad Auschwitz. Lo spettacolo che si presenta ai loro occhi è terrificante. Nel campo sono rimasti circa settemila prigionieri. I sovietici filmano con le cineprese le immagini che saranno presentate come alcune delle prove al processo di Norimberga contro i crimini nazisti.