1981

Il computer entra nelle case

L’IBM e il primo PC della storia

Nel 1981 un gruppo di ingegneri americani della IBM (International Business Machines Corporation), con a capo Don Estridge, fabbrica il primo personal computer della storia. Il modello – denominato con la sigla 5150, ma divenuto presto noto come IBM PC o semplicemente PC – viene presentato al pubblico il 12 agosto di quello stesso anno e inizia a essere immesso sul mercato a settembre, al costo, per la configurazione di base, di 1.565 dollari. Tale modello prevede uno schermo monocromatico a fosfori verdi, 16K di memoria, la possibilità di gestire due floppy disk e si basa sul sistema operativo PC DOS (poi superato dalla versione compatibile fornita dalla Microsoft, ribattezzata MS-DOS). Tra i punti di forza del PC non vi è soltanto la comodità (il PC può trovare facilmente posto sulle scrivanie di uffici e case private), ma anche la sua architettura aperta, vale a dire la capacità di adattamento rispetto a componenti prodotte da altre aziende. Per la campagna pubblicitaria, IBM si affida a un sosia di Charlie Chaplin in versione “il vagabondo”: nella locandina pensata per i giornali, Chaplin è seduto a una scrivania, ha una mano sulla tastiera, mentre con l’altra si sistema i baffetti; sopra di lui la scritta “Informazione, per favore. O come l’IBM Personal Computer può portarti il mondo”. La trovata si rivela efficace: del resto, proprio Chaplin aveva intuito l’impatto della tecnologia sulla società; impatto che l’avvento del personal computer è destinato a stravolgere ulteriormente.