Santo Bartolomeo Quadri

Ossanesga di Valbrembo (BG), 1919 – Bergamo, 2008

Arcivescovo di Modena e Abate di Nonantola

Nato a Ossanesga, piccolo paesino della provincia di Bergamo, nel 1919, Santo Quadri da ragazzo si trasferisce a Roma, città in cui è ordinato presbitero nel 1943 e frequenta le Università pontificie, conseguendo la laurea in Teologia e diritto canonico.

Il 7 maggio 1964 è nominato vescovo da papa Paolo VI, e subito dopo inizia a svolgere la sua attività nelle diocesi di Villanova e Pinerolo, in Piemonte. Successivamente tra il 1962 e il 1965 monsignor Quadri è impegnato a Roma nei lavori del Concilio Vaticano II, dopo che già negli anni precedenti aveva fatto parte della Commissione preparatoria del Concilio per l’apostolato dei laici.

È papa Giovanni Paolo II, con cui aveva collaborato durante i lavori conciliari - ai quali Karol Wojtyla aveva partecipato in qualità di arcivescovo di Cracovia - a nominarlo arcivescovo di Modena e abate di Nonantola il 31 maggio 1983. Santo Quadri prende servizio in città a partire dal 3 settembre successivo e nel 1986 le sedi di Modena e Nonantola sono unificate in un’unica arcidiocesi, fatto che rende monsignor Quadri il primo arcivescovo a dirigere la nuova circoscrizione ecclesiastica.

Durante la sua attività si distingue principalmente per l’attenzione rivolta al mondo del lavoro, in particolare per il modo attento con cui guarda ai tanti cambiamenti che in quegli anni attraversano l’economia e le ripercussioni che questi hanno sulla vita quotidiana dei lavoratori. Santo Quadri è sensibile anche all’ambito sociale, si interessa ai bisogni della popolazione e dei lavoratori, come dimostra il suo impegno prima come membro e poi come presidente della commissione della Cei per i problemi sociali e del lavoro.

Nel 1996 chiede e ottiene la rinunzia per raggiunti limiti d'età, ma continua a vivere a Modena, divenendo arcivescovo emerito della città, e dove rimane un punto di riferimento per il mondo cattolico. Dopo la morte, sopraggiunta nel 2008, è nella città modenese che si svolgono le esequie e viene tumulata la salma: dapprima nel cimitero di San Cataldo e poi, dal 2009, nella cripta del Duomo di Modena.

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