Mario Cadalora

Mantova, 1928 - 2000

Originario del mantovano, Mario Cadalora si trasferisce con la famiglia in Sardegna perché il padre Giuseppe, ferroviere socialista, è licenziato in quanto antifascista. Ritornati a Gonzaga sul finire della guerra, trova lavoro come operaio alla OM di Suzzara. Spostatosi a Modena, diventa operaio specializzato della officina Julli e nel 1951 assume la direzione del giornale di fabbrica “Il Saldatore”. Per le sue capacità, due anni dopo è chiamato dalla Federazione comunista a coordinare la quarantina di giornali di fabbrica che sono pubblicati in provincia di Modena.

Nel 1955 è tra i fondatori e primo segretario del Circolo di cultura “Angelo F. Formiggini” e nel 1957 assume la direzione della Casa della gioventù “Sandro Cabassi”. Nel 1959 (e fino al 1963) diventa direttore della Galleria della Sala di cultura, aperta dal Comune di Modena nel Palazzo dei musei, che diventa un luogo centrale della vita culturale modenese. Nel 1961 fonda assieme alla moglie Liliana la galleria d’arte privata ‘La Sfera’.

Nello stesso anno è nominato direttore del Teatro comunale di Modena, incarico che ricopre fino al 1973. Nel 1964 fonda con Giuseppe Gherpelli e Luigi Reverberi l’Associazione teatri Emilia Romagna (AtER), del quale è prima segretario e poi direttore generale fino al 1984. Per cinque anni è vicepresidente dell’Associazione nazionale dei teatri stabili di prosa. Nel 1977 è tra i promotori di Emilia Romagna teatro (ERT), diventandone direttore.

Negli anni Ottanta e Novanta è per un periodo direttore della Galleria comunale d’arte contemporanea del Palazzo ducale di Pavullo e collabora con Giorgio Strehler al Piccolo di Milano, partecipando alla creazione della Scuola europea di teatro. Nel 1985 è anche prospettata la sua nomina a direttore organizzativo del Piccolo. Negli anni successivi svolge attività editoriale, continuando ad occuparsi di arte contemporanea, fino alla scomparsa nel 2000.

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