1969

La nascita del primo asilo nido di “tipo nuovo” a Modena

Una vera rivoluzione culturale e pedagogica

L’asilo nido Bonacini inizia la sua attività il 23 novembre 1969, anticipando di un anno la legge nazionale n. 1044/1971.

Dal 1960, con il convegno “La riforma dell’assistenza alla maternità e all’infanzia”, l’Udi presenta una proposta di legge per il passaggio dell’Onmi ai comuni e la costruzione di nuovi asili nido, ma solo nel 1968 si arriva a una proposta unitaria per l’istituzione di servizi per l’infanzia all’interno di un più ampio progetto di riforme sociali. Il dibattito non riguarda esclusivamente il tema sociale ma anche gli aspetti pedagogici ed educativi nei confronti dei bambini. In Italia gli esempi sono pochi (nel 1970 su tutto il territorio nazionale ci sono circa 765 asili nido) e quelli prevalenti (604) sono strutture dell’Onmi: asili asettici, con una forte connotazione igienico-sanitaria e nessun rapporto con le famiglie. Per questo motivo le istanze del mondo femminile parlano di asili nido di “tipo nuovo”, delineando un nuovo approccio che sia garanzia e supporto per l’occupazione femminile e al tempo stesso tenga conto dello sviluppo del bambino.

L’8 marzo 1964, i circoli Udi in tutta la provincia si mobilitano per chiedere asili nido e scuole materne e viene lanciata una petizione che raccoglie 6.000 firme. Nel 1966 il Comune di Modena istituisce la “Commissione consiliare preposta allo studio di un piano di asili nido”: la relazione conclusiva mette in evidenza che i posti sono pochi (poco più di 100) e gli asili funzionanti sono quello dell’Onmi e il nido aziendale presso la Manifattura tabacchi, oltre a un asilo in costruzione in via Bonacini. La relazione sottolinea l’importanza della creazione di tali servizi in ogni quartiere e definisce le modalità organizzative.

Nel luglio 1969 il comune di Modena redige il primo “Regolamento per la gestione degli asili nido” in cui si enunciano le finalità educative, si prevede la suddivisione in sezioni per età, l’impiego di personale specializzato e la costituzione di un consiglio di gestione per creare un “collegamento tra asilo nido, famiglie e comunità”.

Gli asili nido sono stati a lungo un’istituzione senza modelli, di sperimentazione di pratiche pedagogiche e solo lentamente si è passati dalla logica assistenziale a un approccio educativo. Basti pensare che la prima legge regionale dell’Emilia-Romagna dedicata espressamente ai nidi è del 1973, ma si deve arrivare al 2000 per vedere adottata una legge in materia di “servizi educativi per la prima infanzia”.