1981
La donna non è più un oggetto da possedere e sottomettere
Il leggendario coraggio di Franca Viola
La legge 5 agosto 1981 n. 442 “Abrogazione della rilevanza penale della causa d’onore” cancella gli articoli 544, 587 e 592 e modifica l'articolo 578 del codice penale (codice Rocco del 1930).
Con l’abrogazione dell’art. 544 «Per i delitti preveduti dal capo primo e dall’articolo 530, il matrimonio che l’autore del reato contragga con la persona offesa estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali» - che prevedeva l’estinzione del reato di stupro per il colpevole se lo stesso si mostrava disponibile a contrarre matrimonio con la vittima, che nella maggior parte dei casi era minorenne – si stabilisce che il matrimonio (cosiddetto “matrimonio riparatore”) non estingue più reati di violenza sessuale.
Con l’abrogazione degli artt. 587 «Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona, che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella» e 592 «Chiunque abbandona un neonato, subito dopo la nascita, per salvare l’onore proprio o di un prossimo congiunto, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno» si eliminano i trattamenti di particolare favore penale, cioè pene molto lievi, che venivano riservate a chi commetteva omicidio o provocava lesioni personali per causa d’onore, mentre la nuova formulazione dell’art. 578 aggrava le pene per chi commette, subito dopo il parto, infanticidio a causa d’onore.
Si tratta di una legge importantissima che ha rivoluzionato una cultura e un costume radicati, soprattutto in alcune regioni dell’Italia meridionale (come la Sicilia), e contro i quali una giovane donna, Franca Viola, si è coraggiosamente ribellata, rifiutando il matrimonio riparatore e rivendicando giustamente, assieme a tante altre, la libertà e la dignità della donna.