1995

Guardando il mondo con occhi di donna

Pechino 1995

Il 4 settembre 1995 nella capitale cinese si apre la IV Conferenza mondiale sulle donne: quasi cinquantamila donne da tutto il mondo si trovano per cercare un cammino comune contro le discriminazioni e le violenze, per l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace.

Con la Conferenza di Pechino, concetti innovativi come “empowerment”e “mainstreaming” tendono a sostituire i termini discriminazione e pari opportunità, per riconoscere i diritti delle donne, finalmente, come diritti umani e universali.

Il potere di scegliere, decidere e realizzare è per le donne lo strumento per costruire una società giusta, responsabile, in grado di rappresentare specificità e diversità, tesa verso uno sviluppo sostenibile.

Il programma o piattaforma di azione approvato a Pechino è suddiviso in dodici aree cruciali di interesse: donne e povertà; istruzione e formazione delle donne; donne e salute; violenza contro le donne; donne e conflitti armati; donne ed economia; donne, poteri e processi decisionali; meccanismi istituzionali per favorire il progresso delle donne; diritti fondamentali delle donne; donne e media; donne e ambiente; le bambine.

Su queste priorità e indirizzi i governi si impegnano: per l’Italia viene predisposta nel maggio 1997 dalla Presidenza del Consiglio la cosiddetta “Direttiva Prodi”, denominata “Azioni volte a promuovere l’attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini”. Il governo guidato da Romano Prodi nomina per la prima volta una ministra per le Pari opportunità, Anna Finocchiaro, con il compito di coordinare le politiche femminili e attuare il programma di azione di Pechino.

Alle soglie del Terzo Millennio, questo evento è stato un appuntamento storico che ha coinvolto i governi di 189 Paesi membri delle Nazioni unite, tra i più significativi del nostro tempo sia per la straordinaria partecipazione sia per il dibattito sviluppato. 

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