1981

Arginare i danni

Vengono realizzate le Casse di espansione di Secchia e Panaro

Il progetto di realizzazione delle Casse di espansione del fiume Secchia assume concretezza solo nel 1979 dopo anni di problemi relativi ad alluvioni e cattiva gestione del territorio. Modena non era estranea a eventi gravi dal punto di vista morfologico, quali frane ed esondazioni, che, soprattutto in primavera e autunno preoccupavano gli abitanti a ridosso dei corsi d’acqua appena le precipitazioni si dimostravano più abbondanti. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, però, l’intervento dell’amministrazione non è più procrastinabile e nel 1969 il Consiglio provinciale convoca un’assemblea unitaria di amministratori per affrontare il problema della difesa del suolo, della sistemazione dei fiumi, della corretta utilizzazione dell’acqua e per predisporre un “Progetto generale di sistemazione dei bacini imbriferi del Secchia e del Panaro”, con un grande impegno di risorse umane e finanziarie.

Comincia così un intenso lavoro per mettere in sicurezza il territorio, dopo anni di sfruttamento sregolato delle risorse naturali. L’instabilità idrogeologica era stata infatti causata principalmente dalla massiccia e sfrenata estrazione di materiale roccioso dai letti dei fiumi per la ricostruzione delle città nel secondo dopoguerra e per far ripartire lo sviluppo economico urbano. Ciò però aveva provocato la sottrazione delle aree golenali ai fiumi, complice anche la necessità di costruire strade che mettessero in comunicazione i paesi ormai spopolati della montagna con le città della pianura, e il disboscamento delle aree verso la montagna per aumentare la quantità di terreni coltivabili.

Quando, nel 1973, il Panaro inonda le campagne modenesi per la sesta volta in dieci anni, è chiaro che occorre porre rimedio a questa gestione del territorio. Nel 1976 il Comune di Modena ottiene lo stanziamento dei fondi per la costruzione delle casse di espansione grazie alla collaborazione di tutti i parlamentari della provincia: nel 1981 è quindi inaugurata la cassa d’espansione del fiume Secchia, e nel 1985 quella del fiume Panaro. Si tratta di dispositivi che permettono di far defluire le ondate di piena dei fiumi in superfici appositamente predisposte per evitare il rischio di rottura degli argini o di esondazione nelle città o nelle aree produttive, riducendo notevolmente i problemi arrecati dalle alluvioni.

 

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