1970

Una grande conquista per i lavoratori

Lo Statuto dei lavoratori diventa legge

I grandi cambiamenti nel mondo del lavoro del secondo dopoguerra avevano reso necessario riformulare l’intera materia per tutelare e inquadrare le situazioni dei lavoratori, ancora vittime di sfruttamento e discriminazioni ideologiche. In un clima, dunque, in cui i datori di lavoro hanno ancora ampio potere nella gestione dei rapporti con il personale, il sistema produttivo italiano vive l’enorme accelerazione del boom economico degli anni Sessanta. A fianco delle manifestazioni dei lavoratori, sono i sindacati i protagonisti più attivi, le cui battaglie vengono abbracciate dal Partito socialista in particolare, che tenta di tradurle in riforme. È però con l’“autunno caldo” che la riforma del diritto del lavoro assume una posizione di primo piano anche nel dibattito politico. Il ministro del Lavoro Giacomo Brodolini (Psi) chiede infatti l’istituzione di una commissione nazionale per la redazione di una bozza di statuto (da cui chiamato “Statuto dei diritti dei lavoratori”) della cui presidenza incarica il socialista Gino Giugni. Battezzato da Carlo Donat-Cattin, successore di Brodolini, lo statuto diventa legge il 20 maggio 1970. Lo Statuto è, ancora oggi, la fonte normativa più importante nell’ordinamento italiano in materia di lavoro e contiene le “norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. Esso protegge il prestatore d’opera come parte più debole nel rapporto di lavoro, per salvaguardare la pace sociale. Nello specifico: sancisce la libertà di opinione del lavoratore, che non può essere oggetto di discriminazione per le proprie posizioni politiche o credenze religiose; vieta al datore di lavoro di controllare il lavoratore; permette al lavoratore di aderire alle associazioni sindacali e di mantenere il proprio ruolo a fronte di licenziamento illegittimo.

Dopo l’art. 1 della Costituzione, promulgata nel 1948, lo Statuto dei lavoratori è la tappa fondamentale che dà ulteriori garanzie nel rapporto tra i cittadini in termini di diritto del e al lavoro per tutti e tutte.