1968

Nasce l’Alleanza cooperativa modenese

Dopo l’esperienza della lotta di liberazione, la cooperazione appare di nuovo agli occhi di molti una soluzione concreta ai problemi legati alla disoccupazione, con un “entusiasmo cooperativo” che porta alla nascita di centinaia di cooperative che rispondono a bisogni immediati: dare lavoro, distribuire prodotti alimentari a prezzo calmierato, avviare la ricostruzione. Molte sono però costrette a chiudere nel giro di poco tempo, seppure il movimento cooperativo modenese mantenga un forte radicamento.
Per la cooperazione di consumo i problemi riguardano inizialmente il campanilismo e le varie forme di localismo esistenti in una rete di spacci cooperativi che nel 1947 è formata da oltre 500 punti vendita, il 60% dei quali nati dopo la Liberazione. La necessità di unire funzione sociale a solidità economica e organizzativa porta a un costante processo di creazione di organismi più forti, che accorpino cooperative e spacci locali. Nel 1948 sono presenti nel modenese 112 cooperative di consumo, con 30.000 soci.
Questo processo di progressiva unificazione conosce una prima importante tappa nella creazione nel 1957 dell’Associazione provinciale cooperative di consumo, allo scopo di orientare in modo coerente le politiche della distribuzione cooperativa (già nel 1949 era stato costituito il Consorzio di approvvigionamento delle cooperative di consumo e agricole).
Il momento di passaggio più importante è la nascita nel 1968 dell’Alleanza cooperativa modenese, che incorpora tutte le cooperative di consumo della provincia. Nel 1983 l’alleanza cambierà nome in Coop Modena. Nel 1989, a fronte della necessità di confrontarsi con il mercato in una dimensione più ampia, convincono le forze della cooperazione di consumo modenese e ferrarese a unirsi in un’unica cooperativa, Coop Estense che, nel 2016, diventa Coop Alleanza 3.0 per la fusione con Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest.

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