1968

L’anno degli studenti e la sua dimensione mondiale

Il 1968 è un anno di svolta, di novità, di ribellione e tensione in tutto il mondo: è un evento di storia globale, il primo della storia umana ad accadere simultaneamente ai quattro punti cardinali del mondo. Protagonista è il mondo giovanile, quello studentesco in particolare. La mobilitazione della “baby boom generation”, la sua sfida alla cultura dominante, la volontà di superare le barriere razziali, la celebrazione della pace in una società consumata dalla guerra minano le basi dei valori culturali dell’epoca, incidono sulle mentalità di quel periodo, innescando un processo di democratizzazione dal basso. Dalle università si rivendicano diritti, si affermano istanze di libertà nella sfera personale e in quella sociale, si inaugurano nuovi costumi e consumi.

I motivi delle agitazioni sono diversi: il riscaldamento mancante nei dormitori di Praga; la loro apertura alle studentesse a New York o Parigi; l’inasprimento degli esami di ammissione al Cairo; l’allontanamento di un professore di colore a Città del Capo.

A rendere il movimento negli Stati Uniti più forte e diffuso contribuisce la partecipazione che riceve dagli hippies – gruppi anticonformisti apparsi per la prima volta a San Francisco nel 1965 – che fanno della “controcultura” uno stile di vita, i cui elementi costitutivi sono: la musica, che entra a fare parte integrante della protesta politica; la stampa alternativa (underground); la moda, con lo stile “giovane” che introduce il gusto del prezzo basso e dell’usato; la droga, che diventa un rituale di appartenenza alla comunità e una sfida all’autorità; la rivoluzione sessuale, che coinvolge l’intera generazione e alla cui base vi è la diffusione della pillola anticoncezionale.

Il 1968 si apre con i riflettori puntati sul Vietnam: gli studenti lottano e manifestano contro la guerra in ogni parte del mondo, ma è a Parigi che, in maggio, diventa il “Sessantotto”, quando il movimento appare più simile alla rivoluzione sociale. Gli slogan del maggio francese fanno il giro del mondo: «tutto è possibile»; «vietato vietare»; «l’immaginazione al potere»; «siate realisti, chiedete l’impossibile».

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