1963
La “macchina per la salute” entra in funzione
Nasce il nuovo Policlinico universitario
Nel 1963, dopo trent’anni dal suo inizio, si conclude la lunga vicenda della costruzione del nuovo Policlinico universitario. Nel 1933, infatti la Congregazione di Carità aveva bandito un concorso per la costruzione di una grande struttura ospedaliera e universitaria. Il concorso aveva trovato ampia risonanza nel dibattito architettonico dell’epoca, per l’importanza della realizzazione e per la partecipazione di molti gruppi di progettazione, tra i quali quello composto da Piero Bottoni e Mario Pucci. La decisione di realizzare un nuovo ospedale policlinico, sostituendo il vecchio Sant’Agostino, seguiva il cambiamento avvenuto in quegli anni del concetto di assistenza ospedaliera, da istituzione caritatevole a organizzazione razionale della degenza clinica e si adatta a una società in crescita, che necessitava di servizi migliori e ampliati.
Nel 1938 viene proclamato vincitore del concorso Ettore Rossi, noto architetto di ospedali, che nel suo progetto per Modena propone un impianto di blocchi verticali di chiara matrice razionalista. Una “macchina per la salute” in cui i principi funzionalisti contrastano con il fino ad allora consolidato modello ospedaliero a padiglione, più dispendioso di suolo. Il progetto colpisce la Commissione per la sua carica innovatrice: in effetti, all’epoca, rappresenta il meglio dell’ingegneria sanitaria, uno degli ospedali più moderni d’Italia.
L’avvio dei lavori deve tuttavia attendere il 1951, dopo la fine della guerra e il reperimento dei fondi necessari, quando un’apposita legge dà attuazione al progetto. L’esiguità delle risorse e l’imponenza del cantiere frenano la realizzazione del nuovo policlinico, che vede la luce solo otto anni dopo, quando il Consiglio dei Lavori pubblici stanzia un finanziamento di 3 miliardi e 400 milioni di lire.
Grazie a una vigorosa politica di stimolo e di impulso operata dall’amministrazione guidata da Triva, nel 1962 l’ospedale può essere finalmente ultimato
Nei mesi di luglio e agosto 1963, a scaglioni successivi i reparti sanitari modenesi si trasferiscono nel nuovo policlinico, abbandonando dopo 700 anni l’antica zona ospedaliera.