1962

Dalla vigna alla bottiglia

Nasce il Consorzio interprovinciale vini

La produzione di vino nella provincia di Modena ha un’esperienza di lunga data di cantine sociali, nelle quali entrano anche mezzadri e coltivatori diretti nel secondo dopoguerra. Queste sono inizialmente controllate dai proprietari terrieri sulla base di specifici statuti, modificati negli anni Cinquanta grazie alla mobilitazione delle organizzazioni contadine.

La prima cantina cooperativa è costituita nel 1959 a Castelfranco Emilia, seguita da molte altre sparse per tutta la provincia, ma un momento importante nello sviluppo della cooperazione nel settore è, nel 1961, la costituzione del Civ – Consorzio interprovinciale vini (poi Civ & Civ), dall’iniziativa della Cantina cooperativa vini di Castelfranco Emilia insieme a quella di Ganaceto, di San Marino di Carpi, di Sorbara di Bomporto e di Castelvetro. Nato in un periodo in cui l’industria agro-alimentare modenese conosce grande fortuna ed espansione, il consorzio, che ha una prima sede a Castelfranco Emilia per poi trasferirsi a Modena, raggruppa le cantine sociali aderenti alla Lega nelle province di Modena e Bologna e si occupa dell’imbottigliamento e della commercializzazione del vino conferito dalle cantine aderenti e della lavorazione dei sottoprodotti.

Il processo di costituzione del Civ & Civ è condotto in maniera analoga all’affermarsi del settore lattiero-caseario nella provincia, punteggiata da caseifici sociali (gestiti dal Consorzio dei Caseifici sociali) destinati alla produzione di burro e di Parmigiano reggiano. Percorso diverso ha invece la lavorazione delle carni suine e bovine, presa in mano da aziende produttrici leader a livello nazionale. Alla fine del XX secolo, il Civ & Civ è la principale azienda vinicola modenese, alla quale conferiscono il vino anche molte cantine private. Nel 2008, con i suoi 1.900 soci circa e oltre 2.200 ettari di vigneti, il Civ si fonde con le Cantine riunite di Reggio Emilia, dando vita al secondo gruppo vitivinicolo d’Italia.