1963
9 febbraio 1963: le donne conquistano il diritto di diventare magistrate
Una breve legge di soli tre articoli cambia completamente la situazione delle donne nel mercato del lavoro, aprendo possibilità che fino ad allora erano state precluse al mondo femminile, malgrado l'entrata in vigore della Costituzione. D’altra parte, proprio l’accesso delle donne alla magistratura era stato vietato dall’Assemblea Costituente nella seduta del 26 novembre 1947 che aveva respinto con 153 voti contro 120 l’emendamento aggiuntivo all’art. 106 della Costituzione, presentato dalle onorevoli Maria Maddalena Rossi e Teresa Mattei: “Le donne hanno diritto di accesso a tutti gli ordini e gradi della Magistratura”.
L’art. 1 della nuova legge n. 66/1963 “Ammissione della donna ai pubblici uffici e alle professioni” recita: «La donna può accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazioni di mansioni e di scioglimento della carriera, salvo i requisiti stabiliti dalla legge».
Rimangono al momento escluse dall'arruolamento nelle Forze Armate e nei corpi speciali, regolate da leggi particolari, possibilità realizzata finalmente nel 1999 con la legge 380. Anche l’ammissione delle donne nella Polizia di Stato avviene solo con la riforma del 1981; era stata però preceduta, dopo l'approvazione della legge Merlin sull'abolizione delle case chiuse, dall’istituzione di un Corpo di Polizia femminile con compiti esclusivamente di assistenza alle donne e ai minori coinvolti in reati contro la ‘moralità pubblica e il buon costume’.
Si tratta di un risultato rivoluzionario, conseguito abrogando la legge n. 1176 del 17 luglio 1919 che conteneva norme non solo incostituzionali ma anacronistiche per una cultura democratica: le donne erano infatti escluse dalla magistratura, dalla diplomazia, dagli incarichi di direttore generale, di prefetto, di ragioniere generale dello Stato, e persino dagli impieghi di segreteria presso le preture e i tribunali.
Il primo concorso aperto alla partecipazione delle donne verrà bandito il 3 maggio 1963 e sarà vinto da Letizia De Martino, Ada Lepore, Maria Gabriella Luccioli, Graziana Calcagno Pini, Raffaella D’Antonio, Annunziata Izzo, Giulia De Marco, Emilia Capelli.