1957

Una scuola al passo con i tempi

È inaugurato a Modena l’Istituto tecnico industriale “Enrico Fermi”

Nel 1957, la Provincia di Modena (in particolare nella figura dell’allora vicepresidente e assessore all’Istruzione, Rubes Triva), in accordo con la Giunta comunale dà inizio ai lavori per la realizzazione dell’Istituto tecnico industriale “Enrico Fermi”. Già dai primi anni Cinquanta è cura dell’amministrazione provinciale e di quella comunale costruire altri spazi scolastici che potessero soddisfare il numero sempre crescente di studenti che optavano per gli istituti tecnici Jacopo Barozzi e Fermo Corni. A questa necessità si aggiunge l’impegno delle amministrazioni locali nell’affrontare i problemi della scuola superiore e nel proporre idee di riforma.

In quegli anni, oltretutto, la popolazione attiva modenese, tradizionalmente occupata prevalentemente in agricoltura, abbandona il lavoro dei campi per trovare impiego nelle attività industriali soprattutto di piccole e medie dimensioni che ben presto necessitano di operai specializzati e di tecnici preparati ad affrontare le sfide imposte dal rinnovato sviluppo tecnologico e dai mutamenti della produzione.

Di proprietà dell’ente provinciale, con personale retribuito direttamente dalla Provincia e il cui Preside fa parte dell’organico della stessa, i lavori per la sua costruzione sono straordinariamente veloci: il 12 novembre 1957 i locali sono pubblicamente inaugurati e due giorni dopo cominciano le lezioni per 76 studenti.

L’offerta formativa del Fermi vuole rispondere alle necessità sempre più pressanti delle imprese del territorio: è molto differente rispetto a quella del Corni, poiché basata sulle specializzazioni di chimica ed elettronica e non su quelle più tradizionali della meccanica e dell’elettromeccanica.

Nel giro di pochi anni l’Istituto Fermi si afferma come vera e propria punta di diamante dell’istruzione tecnica a Modena. Nel 1962 escono dalla scuola i primi diplomati fra i quali c’è la prima ragazza a diventare perito elettronico in Italia.

Il successo delle iscrizioni determina l’adozione del numero chiuso, con una selezione che ammette solo gli studenti migliori. È innovativa anche la scelta di aprire l’accesso alle donne, in un momento in cui gli istituti tecnici sono rigidamente distinti in maschili e femminili, e di offrire una serie di attività parascolastiche quali: il giornalino interno degli studenti, le proiezioni cinematografiche di contenuto artistico, le conferenze su temi di particolare interesse per i genitori, la distribuzione di biglietti gratuiti per la stagione di prosa e i concerti della società “Amici della Musica” e l’organizzazione di un gruppo teatrale interno.

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