1960

Noi e il nostro corpo

La rivoluzione contraccettiva per una maternità consapevole

Il contraccettivo ormonale messo a punto dal biologo americano Gregory Pincus nel 1956 con il sostegno di Margaret Sanger e Katharine McCormick si diffonde negli anni Sessanta nell’ambito di una nuova prospettiva di programmazione delle nascite, di planning familiare e di riduzione progressiva della natalità. A partire dagli Usa guadagna l’Europa, innescando una rivoluzione contraccettiva e una forte riduzione delle gravidanze. Dopo l’autorizzazione da parte della Food and Drug Administration, nel 1960, alla vendita della pillola anticoncezionale – che nel frattempo aveva trovato anche un nome, Enovid –, la sua diffusione e quella delle altre messe in commercio conosce una rapidità superiore a ogni attesa.

Dalla metà degli anni Sessanta, la messa in commercio della pillola anticoncezionale, che per le donne significa la possibilità di separare la sessualità dalla procreazione, favorisce forti cambiamenti, rompendo tabù morali e religiosi radicati nella società. La commissione per lo studio della diffusione della pillola in Italia, istituita dal ministro della Sanità del terzo governo Moro, Luigi Mariotti, calcola che nell’ottobre 1967 il consumo annuo di pillole in Italia si aggira intorno ai 5.000.000, e 25.000 sono le donne che la utilizzano.

La promulgazione nel luglio 1968 dell’enciclica Humanae Vitae ribadisce il no della Chiesa ai contraccettivi, all’aborto e alla sterilizzazione. In deroga alle leggi ancora esistenti in vari paesi, una controinformazione capillare, fatta di opuscoli, ciclostilati, corsi self-help, mette a disposizione conoscenze indispensabili per operare scelte consapevoli. Our Bodies Ourselves (1971), il libro «scritto dalle donne e per le donne» come sottotitola l’edizione italiana (1974) del best-seller tradotto in tutte le lingue europee e pubblicato dal Boston Women’s Health Book Collective, spazia dalla fisiologia alla patologia, dalla sessualità all’aborto, dal parto all’allattamento. Negli stessi anni vengono cancellate le leggi che vietano la propaganda e l’uso dei contraccettivi: proprio nel 1971 tocca all’Italia con l’abrogazione dell’articolo 553 del Codice penale che vietava «l’incitamento delle pratiche contro la procreazione», inserito nel capitolo Titolo X dedicato ai delitti contro «la integrità e la sanità della stirpe». Tale articolo viene dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale.