1954

La società del ‘miracolo’ e la nascita della TV

La storia della televisione nazionale comincia il 3 gennaio 1954 con la RAI-Radiotelevisione italiana. L’Azienda lavora in un regime di monopolio pubblico e controllo governativo e trasmette inizialmente programmi solo in bianco e nero in una situazione di monocanale (quello che con il tempo diventerà Rai 1), disponibile in una fascia oraria ristretta (principalmente la sera, per rispettare i tempi classici di lavoro, studio e riposo).

Nel 1955 gli abbonamenti sono meno di 200.000; nel 1960 superano i 2 milioni; nel 1970 sfiorano i 10 milioni. Ma fin dall’inizio il pubblico reale è molto più ampio. Già l’anno successivo al suo avvento, nel 1955, un’indagine Doxa rivela che almeno 6-7 milioni di adulti, privi di un televisore domestico, guardano regolarmente i programmi della Rai in contesti privati (per esempio le case dei vicini) e, più frequentemente, pubblici (come bar e circoli). Guardare la televisione non è ancora un’attività privata e casalinga, bensì un evento pubblico e un’occasione di socialità.

Nel 1961, con la nascita del secondo canale Rai, si passa a un palinsesto variegato di programmi, rivolti a settori di pubblico differenziati: show musicali e di intrattenimento si alternano adesso a prodotti per la divulgazione e l’informazione. Ciononostante, i primi vent’anni della televisione si caratterizzano per l’impianto pedagogico sia degli spettacoli di intrattenimento sia degli sceneggiati: questi ultimi, in particolare, diffondono le trame dei romanzi classici della letteratura internazionale e propongono opere basilari, chiamate a formare la cultura del paese.

La crescita delle ore di proiezione soprattutto nella fascia serale e l’estensione territoriale della rete, con l’accesso al medium dell’80% della popolazione, nel corso del decennio sposta le preferenze degli italiani dal cinema al televisore, trasferendo la “fabbrica dei sogni” nelle abitazioni private. Non solo: la televisione plasma una nuova coscienza spazio-temporale con la diretta televisiva, che diventa mondovisione nel 1969 quando, ovunque, vengono trasmesse le immagini dello sbarco sulla Luna dell’astronauta americano Neil Armstrong.

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