1945

Il mondo diviso

La conferenza di Yalta

Gennaio 1945. Tutto fa credere ad una rapida fine della guerra, ma gli americani non riescono ancora a sfondare definitivamente le difese tedesche. In Europa orientale i sovietici sferrano una poderosa offensiva su un fronte di 700 chilometri. Le armate di Stalin sono pronte all’attacco decisivo che le porterà a Berlino. Dal 4 all’11 febbraio del 1945, i tre vincitori della Seconda guerra mondiale si incontrano a Yalta, in Crimea, per decidere le sorti del mondo. Roosevelt, Churchill e Stalin si sono già visti un anno prima a Teheran, ma ora che la guerra sta finendo è arrivato il momento di affrontare i problemi del nuovo ordine post-bellico. Dopo lunghe trattative Roosevelt e Churchill assecondano la proposta di Stalin di convocare la conferenza in territorio sovietico. Il presidente degli Stati Uniti ha alle spalle una pesante campagna elettorale e il volto provato dalla malattia. La situazione politico-strategica è fortemente favorevole all’Unione Sovietica. Sul tavolo c’è la questione tedesca. L’idea dei tre leader è quella di dividerla in quattro zone di occupazione, farle pagare le riparazioni di guerra e sottoporla ad un processo di denazificazione. Altro punto chiave affrontato durante la conferenza riguarda la Polonia, nella quale sarebbe dovuto nascere un governo dall’accordo tra la componente comunista e quella filoccidentale, in cambio delle rassicurazioni russe di entrare in guerra contro il Giappone. I tre leader affrontano infine la questione delle Nazioni Unite. L’idea su cui viene creato il Consiglio di sicurezza era stata già presentata da Roosevelt alla conferenza di pace di Teheran alla fine di novembre del 1943. Si discutono in particolare le modalità di voto del Consiglio di Sicurezza, non tanto per l’unanimità, sostenuta da tutti i paesi che ne avrebbero beneficiato, ma soprattutto sul il diritto di veto voluto da Stalin. Il compito di scrivere la Carta delle Nazioni Unite viene affidato ad un'altra conferenza che si sarebbe tenuta più di due mesi dopo nella città di San Francisco, senza però la presenza di Roosevelt che morirà il 12 aprile.