1944

Gli accordi di Bretton Woods

Il 22 luglio 1944 termina la Conferenza di Bretton Woods. Nell’omonima località del New Hampshire i 730 delegati di 44 paesi riuniti mettono a punto il sistema che regola fino al 1971 le relazioni monetarie e finanziarie tra le nazioni. Vengono istituiti la Banca Internazionale per lo sviluppo (Banca Mondiale) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) con il compito di equilibrare i pagamenti internazionali. Entrambe le istituzioni diventano operative dal 1946. Gli accordi di Bretton Woods prevedono tassi di cambio stabili, l’oro è considerato lo standard di riferimento e il dollaro unica valuta convertibile in oro. Ogni paese si assume l’obbligo di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio rispetto a un valore fisso e rispetto al dollaro, che diventa la valuta principale nel tentativo di evitare così grosse oscillazioni delle altre valute. Le basi politiche ed economiche degli accordi sono da ricercare nella forte presenza dello stato nell’economia, ma anche nelle comuni esperienze negative degli stati durante la Grande depressione. Il sistema resta efficace fino all’inizio degli anni ’70 quando negli Stati Uniti, in seguito alla guerra del Vietnam e ai nuovi programmi di welfare, aumenta la spesa pubblica. Ciò comporta una crisi del sistema: di fronte al progressivo indebitamento americano aumenta la richiesta di conversione delle riserve in oro. Il presidente Richard Nixon, di fronte a questa situazione, il 15 agosto del 1971 annuncia a Camp David la sospensione della convertibilità del dollaro in oro. Nel settembre del 1973 ogni legame tra le monete estere viene definitivamente sospeso per tornare al sistema dei cambi flessibili.