1954
Un mondo di plastica
Giulio Natta e la scoperta del polipropilene
Vi è stata un’epoca, subito dopo la Seconda guerra mondiale, in cui la scienza italiana ha occupato un posto rilevantissimo a livello internazionale. Il caso di Giulio Natta è emblematico di questa stagione. Ingegno precocissimo, si forma tra Italia e Germania, specializzandosi nello studio dei polimeri: dopo aver insegnato a Pisa, Roma e Torino, approda sulla cattedra di chimica industriale al Politecnico di Milano, dove è stato studente di ingegneria chimica. Qui, grazie al sostegno della più importante industria chimica del paese, la Montecatini, riesce a mettere a punto nel 1954 il polipropilene: una scoperta che, quasi un decennio dopo, nel 1963, gli vale il premio Nobel per la chimica, insieme a un collega tedesco, Karl Ziegler. Si tratta di un tipo di plastica particolarmente resistente, che è in breve tempo brevettata con il marchio Moplen e che ha un’ampia varietà di impieghi: dagli utensili per la cucina, agli impianti per il bagno, fino ai giocattoli. Proprio per la sua versatilità e il suo basso costo, il Moplen conosce una diffusione e un successo strepitosi, tanto da essere oggetto di un fortunato Carosello con il volto e la voce dell’attore Gino Bramieri. Con il recente sviluppo di una nuova sensibilità per le questioni ambientali, la plastica conosce un periodo di declino, dopo il boom tra gli anni Cinquanta e Settanta. Nonostante ciò, il Moplen rimane tuttora largamente usato dall’industria.