1950

Ricostruzione e casa sociale

Il primo quartiere INA-Casa

Il Piano di Ricostruzione del 1948 individua nell’area della Cittadella e dell’ex Mercato Bestiame, semidistrutti dai bombardamenti Alleati, lo spazio per un ampio intervento di edilizia popolare progettato dall’assessore, architetto e urbanista Mario Alberto Pucci con Vinicio Vecchi. È il primo a Modena del Piano Fanfani disposto dalla legge “Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori” del 1949 attuato attraverso l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Il Piano noto come INA-Casa, che si protrae fino al 1963, sperimenta linguaggi architettonici semplici, in dialogo con i luoghi.

La risposta all’emergenza abitativa incrocia, innovandolo profondamente, un tema posto a livello nazionale nei decenni precedenti: la casa per tutti. Il punto di convergenza tra forze diverse: sociali, economiche e culturali si determina con nuovi e più straordinari stimoli. Con la ricostruzione del patrimonio edilizio distrutto e la casa sociale, si ridefiniscono gli assetti urbani. Viene rotto lo schema paternalista del regime fascista, con una nuova visione dell’inclusione dei ceti popolari e del diritto alla casa, come offerta residenziale di qualità, che ridà impulso ad aspirazioni e ricerche progettuali di protagonisti dell’architettura italiana.

A differenza dei successivi, realizzati su grandi aree esterne che consentono la disposizione aperta degli edifici, del verde e dei servizi, l’assetto urbanistico di questo intervento è stretto tra viale G. Storchi e via S. Fabriani e tenta il dialogo con la nuova città storica. Il lato su viale G. Storchi è formato da piccole costruzioni con al piano terra spazi per attività commerciali o artigianali e al primo piano l’abitazione. La pensilina sul fronte strada dell’edificio, citazione del tradizionale portico, rafforza il carattere urbano del viale. Perpendicolarmente a questi, sul retro del lotto sorgono sul fronte strada blocchi residenziali costituiti da un unico corpo.

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