1929

L’Università apre alle donne

Le prime docenti a Modena

 

La storia delle prime docenti dell’Università di Modena ha inizio soltanto alla fine degli anni Venti, e in maniera assolutamente marginale. Il motivo di questo grave ritardo è da attribuire, a Modena come in gran parte d’Italia, alla totale esclusione della donna da certi ambiti sociali e lavorativi, ma anche dall’istruzione. È solo nel 1875 che si ammettono a pieno titolo le ragazze all’Università e nel 1883 ai Licei; tra il 1877 e il 1900 in Italia sono 224 le donne che conseguono la laurea.

È Angelina Levi la prima docente dell’Università di Modena. Entra nel 1929 in qualità di aiuto ordinario e libera docente di farmacologia e tossicologia nell’Istituto di farmacologia, diretto da G.M. Piccinini; radiata a causa delle leggi razziali sarà reintegrata alla fine della guerra. 

Negli stessi anni entra Eugenia Gallittelli Montanaro incaricata di Paleontologia dal 1933 al 1955 e titolare della medesima cattedra dal 1956. 

Altre donne entrano nell’Università modenese nel dopoguerra e sono: Valeria Baccarani Pignedoli, che ha svolto attività didattica e di ricerca presso la facoltà di Scienze come assistente ordinaria presso l’Istituto matematico, cattedra di Geometria analitica dal 1947 al 1953, anno della sua prematura scomparsa; Anna Pignedoli, incaricata di Chimica applicata ai materiali di costruzione dal 1950 al 1955 e di Chimica generale e inorganica nel 1958/1959 e socia fondatrice nel 1967 dell’Associazione italiana di Cristallografia; Daria Bertolani Marchetti, pioniera della palinologia in Italia, che arriva a Modena nel 1981 a dirigere  l’Istituto, l’Orto Botanico e l'Erbario dopo avere insegnato dal 1951 in vari atenei italiani.