1927

Il Tribunale speciale dello Stato

Tra le leggi cosiddette “fascistissime” quella del 25 novembre 1926 n. 2008 denominata “Provvedimenti per la difesa dello Stato”, istituisce il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, organo speciale del regime fascista italiano competente a giudicare i reati contro la sicurezza dello Stato e del regime. Durante il regime quest’organo giudiziario ha il potere di diffidare, ammonire e condannare gli imputati politici ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico e per il regime stesso. Con la stessa legge viene reintrodotta la pena di morte per alcuni reati a carattere politico. Le sue sentenze non erano impugnabili né suscettibili di ricorso. Il tribunale opera in modo sommario senza alcuna garanzia per gli imputati. Inizia ad essere operativo dal 1° febbraio 1927 presso la sesta sezione del Tribunale militare di Roma. Il Tribunale venne soppresso dal regio decreto-legge del 29 luglio 1943 adottato nella prima riunione del governo Badoglio. Durante la sua attività il Tribunale emana 42 condanne a morte di cui 31 eseguite. Il 3 dicembre 1943, nella Repubblica sociale italiana, viene ricostituito un tribunale omonimo che rimane attivo fino alla Liberazione.