1917

Una città ospedale

La provincia di Modena comincia ad ospitare soldati feriti subito dopo l’ingresso dell’Italia in guerra; l’offerta era abbondante grazie agli investimenti, sia pubblici che privati, fatti negli anni precedenti sulle strutture ospedaliere. A partire dalla metà di giugno del 1915 gli arrivi nel Modenese si fanno consistenti e il 20 agosto successivo tutta la provincia è dichiarata «zona contumaciale». Come spiega il Sindaco di Modena, Gambigliani Zoccoli, si tratta di «un territorio con ospedali adibiti a ricovero di soldati sani ma che, per essere stati a contatto con persone sospette, devono essere tenuti isolati per alcuni giorni». Feriti e ammalati continueranno ad arrivare per tutto il conflitto. Nella provincia vengono impiantate decine di ospedali ed infermerie. I luoghi di cura modenesi rientrano tra i cosiddetti “servizi sanitari territoriali”, che insieme a quelli di prima linea e ai servizi di tappa costituiscono la triplice articolazione con la quale l’Esercito italiano entra in guerra.

Ospedali territoriali vengono ricavati anche presso l'Istituto San Paolo e il Seminario di Piazzale San Francesco. Le Scuole elementari Campori, attuale Istituto Professionale “Deledda”, dal 1917 diventano sede dell’Ospedale contumaciale chirurgico. 

Negli anni della guerra, mentre la scienza applicata alla guerra devasta i corpi, quella medica cerca di rimediarvi, e anche a Modena l’Ortopedia, la Fisioterapia, la Radiologia e la Batteriologia, considerate fino ad allora scienze minori rispetto alla Medicina, ne escono trasformate e “nobilitate”. In particolare, rilevante l’azione del Comitato provinciale dei Mutilati e degli storpi di guerra a cui si deve la nascita dell’Ospedale modenese nel luglio del 1917. L’Ospedale, creato nei locali del Foro Boario precedentemente occupati dall’Ospedale Contumaciale, è in grado di accogliere giornalmente oltre 1.400 mutilati, fra cui 440 degenti, sottoposti alle terapie mediche e riabilitative e poi alla riabilitazione nel mondo del lavoro attraverso le attività delle Scuole di falegnameria, calzoleria, sartoria, meccanica e protesi, torneria e lavori agricoli, con impianto di coniglicultura, annesse all’Ospedale.

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