1915

Le “signorine” della Banca popolare di Modena e le altre

La partecipazione dell’Italia alla Prima guerra mondiale, nel maggio 1915, con il richiamo alle armi di tanti dipendenti della Banca popolare di Modena, comporta la necessità dell’immissione tra gli impiegati della banca di personale provvisorio, prevalentemente femminile tradizionalmente escluso. Quello che accade alla Banca popolare accade in tutti i settori produttivi che progressivamente si femminilizzano, dando spazio a un protagonismo inedito delle donne italiane.  Oltre alla beneficenza e alle opere assistenziali che si rafforzano con l’impegno delle donne borghesi nei comitati e Croce Rossa, le tante appartenenti alle fasce meno agiate partecipano allo sforzo bellico entrando direttamente nel ciclo produttivo. Il ruolo delle donne diviene fondamentale nell’agricoltura, nella pubblica amministrazione e nelle fabbriche “ausiliarie” riconvertite per la guerra. Entrano anche nell’industria bellica, come ad esempio alla Sipe di Spilamberto: su scala nazionale esse passarono da 23.000 alla fine del 1915 a 198.000 alla fine della guerra. In ambito sanitario fondamentale il ruolo delle crocerossine.

Dentro al Comitato di difesa civile si attiva una Commissione femminile che apre un asilo per i bambini dei richiamati, assiste i feriti dell’Ospedale civile producendo lenzuola, federe, maschere contro i gas asfissianti e pantofole, invia pacchi di dolci ai soldati e cura la raccolta di notizie e la corrispondenza tra le famiglie e i soldati in un apposito Ufficio. Nell’estate del 1915 nascono nuovi comitati comunali in tutta la provincia modenese allo scopo di rendere più capillare l’opera di assistenza alle famiglie bisognose (cucine popolari, case per i profughi, asili, distribuzione di viveri a prezzi calmierati, sussidi e aiuti).

La prima guerra mondiale costituisce quindi un punto di svolta soprattutto per quello che attiene il processo di costruzione sociale della presenza delle donne nella vita pubblica, rendendole protagoniste nella primavera del 1917 delle proteste per la pace, dei moti spontanei di piazza e negli scioperi nelle fabbriche.