1903

La cooperazione per il socialismo

Nasce la Federazione provinciale delle Cooperative di consumo

È durante il primo Congresso delle Cooperative di consumo (dicembre 1903) che i delegati, in rappresentanza dei 4000 soci, decidono di costituire la Federazione provinciale delle Cooperative di consumo. Il Congresso è presieduto da Bindo Pagliani, segretario della Camera del Lavoro provinciale che aveva promosso l’iniziativa.

Sia in questa occasione, che in quella del Congresso delle Organizzazioni economiche del carpigiano (marzo 1903), il movimento cooperativo modenese compie un importante avanzamento nelle politiche sociali. Infatti, oltre ad aderire alla Camera del lavoro e a condividerne la sede, decide di devolvere parte degli utili all’istruzione dei lavoratori e al sostegno delle lotte del movimento operaio: un’esplicita scelta di fondo che pone il movimento delle Cooperative di consumo tra i protagonisti della lotta per il socialismo. Era stato Alfredo Bertesi, durante il citato Congresso carpigiano, a sostenere pubblicamente che se alle cooperative di consumo fosse «mancata la coscienza socialista esse sarebbero diventate delle botteghe inutili» (“Il Domani”, n.151).

La presenza della cooperazione di consumo a Modena può esser fatta risalire al 1865, quando, il 26 febbraio, in un edificio della centralissima piazza Grande, la Società operaia di mutuo soccorso locale dà vita all’Istituto filantropico alimentare, sciolto a seguito della dura repressione governativa dal 1898, con lo scopo di fornire generi di prima necessità a soci e operai al prezzo di costo maggiorato delle sole spese.

Nel 1911, i dirigenti della Federazione immaginano la costituzione di un Consorzio acquisti per effettuare gli acquisti in modo collettivo ottenendo un vantaggio sui prezzi, per sostituire progressivamente alla produzione privata una produzione cooperativa e per offrire assistenza amministrativa, legale e tecnica alle cooperative che ne avessero bisogno. Sebbene anche questa prospettiva non trovi attuazione, nel 1917, in piena guerra mondiale, nasce una Cooperativa di consumo. La sede della nuova Alleanza cooperativa modenese (denominata dai più “la Popolare”) sarebbe stata la Casa del popolo opportunamente adattata e sufficientemente grande per vendere una vasta varietà di generi, tale da contribuire anche al sostentamento economico degli organismi politici che hanno sede nella stessa Casa del popolo. L’iniziativa infatti viene promossa dalla Camera del lavoro e dalla Federazione provinciale delle cooperative di consumo. Lo spaccio, situato in piazza Mazzini, avrebbe garantito merce a prezzi calmierati attirando un alto numero di consumatori.

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