1906
Auto veloci che passione
Il Garage Gatti
I piani edilizi urbani del 1893 e del 1906 prevedono l’espansione di un’ampia area lottizzata dal Comune, a est della città storica, fra via Emilia Est, via Trento Trieste e via G. Malmusi, dove sorgono abitazioni di pregio, laboratori, garage e officine per auto e motocicli. Si rafforza la vocazione del luogo, nodale passaggio sulla direttrice per Bologna, con osterie come il Casotto dei Francesi e la Pradella, da tempo punti di ritrovo fuori porta. Dai servizi per carrozze e cavalli si passa a quelli per l’automobile, simbolo di modernità e progresso, confermando la passione dei modenesi più abbienti per le corse sportive e la velocità.
Al numero 5 di via Emilia Est nel 1906 Emidio Gatti realizza il primo garage-officina, su progetto dell’architetto Arturo Prati. L’edificio è una palazzina in stile liberty, con annessa attività di servizio, dove il moderno linguaggio floreale è presente nel basamento, nel cornicione, nelle aperture e nell’accesso carrabile, con grandi scritte liberty sui due lati dell’edificio e una rampa d’accesso che porta alla sala per le auto. Il suo stile moderno e le auto attraggono appassionati e nuove competenze tecniche, tanto che pochi anni dopo, nel 1909, l’ingegnere e industriale Guido Corni e Claudio San Donnino organizzano nel 1909 il “Record del Miglio”, prima manifestazione motoristica di velocità in città. Il Garage Gatti è il luogo di assistenza e ricovero delle auto dei piloti provenienti da tutta Italia. Frotte di curiosi ammirano le vetture e si mescolano sportivi e meccanici.
Nei successivi decenni in quell’area si insedieranno numerose attività legate alla motoristica ad alte prestazioni, con le officine di Stanguellini, Antonelli, Docchio e poi di Ferrari e Camellini. Nel 1934 il Garage viene abbattuto con l’acquisto da parte di Adolfo Orsi, che su progetto dell’ingegnere Domenico Barbanti realizzerà un fabbricato destinato alla vendita e assistenza delle vetture Fiat.
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Approfondimenti
Modena, 1888 – 1972