1992

Nasce l'Unione Europea

Nel secondo dopoguerra, il processo di unificazione europea a limitare i poteri dei singoli stati è rallentato dagli interessi nazionali degli stati membri e dalla cortina di ferro.

Nel 1985 il nuovo presidente della Commissione europea di Bruxelles, Jacques Delors – socialista francese di solida fede europeista – intuisce che il progetto riformista di Gorbačëv può favorire il superamento delle fratture della Guerra fredda. Per accelerare il processo di integrazione, propone quindi di costruire un grande mercato interno, completamente liberalizzato. L’Europa diventa uno spazio senza frontiere interne nel quale è garantita la libera circolazione delle merci, delle persone e dei capitali. Questa scelta è rafforzata da un incremento dei poteri del Parlamento europeo di Strasburgo, che nel 1979 per la prima volta viene eletto a suffragio universale per aumentare la legittimazione democratica delle istituzioni comunitarie. Dopo la caduta del muro di Berlino del 1989, si posano le basi per un progetto ambizioso di integrazione dell’Europa.

La creazione di un’Europa più integrata prende forma a Maastricht il 7 febbraio 1992 con la firma di un nuovo trattato da parte dei dodici paesi membri. Nasce una nuova realtà politica ed economica che va a superare la pura cooperazione economica decisa con i trattati di Roma del 1957: l’Unione europea, alla base della quale ci sarà la nascita dell’euro (che avrà corso legale dal 1° gennaio 1999). Il trattato di Maastrichtsegna una svolta nella storia comunitaria, fondandosi su tre pilastri: la moneta unica; la politica estera e di sicurezza comune; la giustizia e gli affari interni. 

Nel 1995 entra in vigore l’accordo di Schengen, che garantisce la libera circolazione dei cittadini sul territorio degli stati aderenti, senza le formalità doganali, e nel 2007 il Trattato di Lisbona.

Ad oggi 27 stati fanno parte dell’Unione europea.