Teatro Storchi

Largo Giuseppe Garibaldi, 15

Sul lato meridionale di largo Garibaldi, dietro alla Fontana dei due fiumi, si affaccia il Teatro Storchi. Prende il nome dal commerciante modenese Gaetano Storchi, che, negli anni Ottanta del XIX secolo, accompagnato a un ricco finanziamento, propone al Comune di Modena di costruire un teatro allo scopo di fondare un’Opera di beneficenza a favore dei convalescenti poveri. Gli introiti degli spettacoli, infatti, sarebbero stati devoluti a coloro che, usciti dagli ospedali modenesi, avrebbero avuto bisogno di aiuti per giungere a completa guarigione. Basato sulla struttura di un politeama, ma con scarsi fondi finanziari, il teatro viene profondamente ristrutturato dallo specialista in architettura teatrale Achille Sfrondini, che tenta di risolvere i problemi di stabilità, acustica e visibilità. Resta ben poco del progetto originario, tanto che l’8 maggio 1895 il teatro viene inaugurato una seconda volta e da lì conoscerà poche modifiche. Nel 1931 l’architetto Mario Baciocchi ridisegna la linea di affaccio delle balconate centrali e crea un golfo mistico “sprofondando” la sede destinata all’orchestra e spostandola verso il palcoscenico. L’anno successivo è realizzata una cabina fissa per le proiezioni cinematografiche.

Nel 1967 si ipotizza la demolizione dell’edificio per costruire al suo posto delle abitazioni: in quell’anno l’Opera pia Storchi, che gestisce il teatro dalla sua fondazione, pubblica un bando per la vendita dell’immobile, giudicato una struttura antiquata e fonte di rendite troppo esigue. Il Ministero della Pubblica Istruzione, però, dietro richiesta della Sovrintendenza ai Monumenti dell’Emilia Romagna, nel 1968 sottopone a vincolo storico l’edificio, tutelandolo definitivamente. Nel 1981 il Comune di Modena assume in gestione diretta il teatro e avvia una campagna di restauri che si concluderanno cinque anni più tardi.

Nell’atrio dell’edificio, dopo aver superato il doppio colonnato e la scalinata, ci accoglie una targa che lo scultore Silvestro Barberini ha dedicato all’attrice modenese Virginia Reiter.

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