Sala di San Vincenzo

Angolo tra Corso Canalgrande e via San Vincenzo

A lato della chiesa di San Vincenzo, al civico 77 di corso Canalgrande, sorge un edificio che un tempo ospitava il convento dell’Ordine dei teatini e che, ampiamente ristrutturato negli anni Sessanta del Novecento, è ora sede del Tribunale di Modena.

La costruzione della chiesa, iniziata anch’essa per volere dei teatini a partire dal 1617 sulle rovine di un luogo di culto del XIII secolo, si trascina a lungo, concludendosi soltanto nel 1761. Il convento, il cui progetto risale al 1675 ed è opera dell’architetto Guarino Guarini, resta di proprietà dei religiosi fino al 1782, quando l’Ordine viene soppresso ed espulso dal Ducato estense, mentre i suoi beni sono concessi all’Opera Pia. Dopo una breve parentesi di circa un decennio sotto gli agostiniani, la chiesa continua a svolgere la sua funzione religiosa, mentre il convento è adibito a magazzino, caserma e alloggio per ufficiali durante il periodo napoleonico. Nel 1821, il convento è occupato da soldati tedeschi e nel 1823 viene destinato a “convitto legale”, per gli studenti universitari in Legge. Dell’edificio originale del convento si sono conservate solo la facciata principale e quella sul cortile interno.

Proprio in una sala di questo stabile, gestita dal Comune di Modena per diverse iniziative, il 27 maggio 1919 il sottotenente degli arditi Cesare Cerati tiene il primo comizio fascista a Modena, alla presenza di ex combattenti e studenti.

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