Istituto Fermo Corni
Largo Aldo Moro, 25
Sebbene in un primo momento fosse stata individuata l’ala nord del Foro Boario come sede della “Regia Scuola Operaia di Arti e Mestieri”, la Fondazione Corni nel 1917 acquista la proprietà della famiglia modenese De Buoi Molza: un’ampia area di quasi 24000 mq appena fuori Porta Sant’Agostino con un palazzo centrale, un altro edificio minore e alcune casupole, una delle quali adibita a stallaggio per chi proveniva a Modena da ovest. La porta della città era stata abbattuta nel 1914 con tutte le mura circostanti e si sta procedendo con la sistemazione di tutta l’area. Il lotto acquistato confina a nord con la via Emilia e a sud con il campo della “Panaro”, una società di atletica, ginnastica e scherma; a est, viale Tassoni, e a ovest, un canale che fiancheggia via Barozzi.
I lavori di trasformazione dei fabbricati iniziano in pieno conflitto e terminano nel 1921 quando la scuola comincia a funzionare con contributi degli enti locali, dello Stato e le rendite della Fondazione Corni. La costruzione si compone di un palazzo centrale rettangolare a due piani con un cortile interno munito di un frontone triangolare con la scritta della titolazione della scuola, di un edificio anch’esso a due piani adibito a laboratori e officine (poi spostate nei capannoni situati perpendicolarmente dietro i fabbricati centrali) e tre ingressi diversificati per studentesse, studenti e insegnanti. Nel 1939 la scuola è quarta in Italia per popolazione scolastica, a giustificazione dei continui ampliamenti da attuare.
L’intero stabile, riccamente decorato e curato in ogni sua parte, viene irrimediabilmente danneggiato nei bombardamenti aerei che colpiscono Modena nel 1944, tanto che viene ricostruito un nuovo complesso scolastico nel prato antistante l’edificio preesistente, avanzando fino al limite della via Emilia e di viale Tassoni.
Il progetto, realizzato dal 1960 al 1970, prevede due strutture per le aule che costeggiano via Emilia e viale Tassoni, la falegnameria e le officine. I due corpi si collegano mediante un terzo, arretrato rispetto al confine del lotto, prospiciente largo Aldo Moro. Il raccordo trasparente è destinato a ingresso principale e a spazio distributivo per le diverse parti. In questo modo si crea una piccola piazza, insieme atrio per la scuola e luogo di mediazione con la città.