Fondazione Collegio San Carlo
Via San Carlo – Via Emilia
Nel 1631 il Collegio de’ Nobili della Madre di Dio e di San Dionigi l’Areopagita si trasferisce da San Giovanni del Cantone al fabbricato d’angolo fra via Emilia e l’attuale via San Carlo, l’incrocio fra il cardo e il decumano della ‘Mutina’ romana e cuore della Modena capitale estense.
L’immagine unitaria e armoniosa con cui oggi si presenta il complesso architettonico è il frutto di una realizzazione progressiva. Il nucleo iniziale si forma fra 1639 e 1640, grazie a donazioni e acquisizioni. La cura dei lavori è affidata a Giovan Paolo Brizzi, che si rivolge all’architetto di corte Bartolomeo Avanzini. Entro la fine del Seicento gli elementi principali del complesso sono delineati.
Oggi all’interno del palazzo è possibile apprezzare la Galleria d’Onore, con pareti riccamente affrescate a trompe-l’oeil, la Sala Cardinali, decorata con affreschi in stile barocco, che presenta alle pareti ritratti di ex-allievi dell’antico Collegio poi divenuti cardinali, l’unico Teatro settecentesco della città, la Cappella ottocentesca, con decorazioni dei più prestigiosi artisti locali dell’epoca, un’imponente collezione di ritratti dei personaggi illustri che hanno frequentato il Collegio e di quadri di carattere religioso di notevole importanza. Il palazzo è impreziosito dal Portico del Collegio e dalla Chiesa di San Carlo.
Il primo tratto del Portico viene costruito nella seconda metà del Seicento. Il progetto è affidato a Bartolomeo Avanzini e le colonne sono realizzate in marmo di Verona dal lapicida Tomaso Loraghi. Nel corso del Settecento il Collegio procede all’acquisto del resto del fabbricato e i lavori di completamento, affidati agli architetti ducali Pietro Termanini e Domenico Lucenti e al lapicida Pietro Putini, termineranno nel 1764. Al progetto degli ingegneri architetti Cesare Costa e Francesco Vandelli si deve l’uniformazione delle facciate dei negozi, iniziato nel 1832. Dopo la ricostruzione postbellica del tratto collassato a causa dei bombardamenti, il Portico del Collegio assume definitivamente l’aspetto che mantiene ancora oggi.
Il 7 giugno 1664 viene posata la prima pietra della Chiesa di San Carlo. Eretta su disegno di Bartolomeo Avanzini, alla sua morte il progetto è affidato al capomastro muratore, il confratello Giovanni Pietro Piazza. I lavori si protraggono per più di un secolo e la chiesa è consacrata nel 1766. La cupola attuale è una riedificazione del 1770, progettata da Pietro Termanini. La facciata settecentesca in cotto, tripartita e con un doppio ordine di lesene, ha profili marmorei nel portale e nei capitelli. L’interno è a tre navate. L’ornato dell’altar maggiore è una vera e propria impresa decorativa barocca, come di grande pregio sono gli altari laterali e i dipinti. Dal 1963 la chiesa è chiusa al culto e con i lavori di restauro del 1979-80 è stata trasformata in auditorium. Da allora ospita concerti, mostre, convegni, conferenze e rappresentazioni teatrali.