Complesso di Sant’Eufemia
Via Sant’Eufemia
Situato a poche decine di metri dal Duomo, il complesso nel corso della sua storia ha conosciuto molte trasformazioni e mutamenti di destinazioni di uso a partire dall’anno 681 quando, secondo la tradizione, sul sito è fondato un ospizio per donne riunite sotto la regola di S.Benedetto; più tardi sorgeranno il Monastero (1070) e la Chiesa di S.Eufemia (1650).
Nel 1798 il Convento è soppresso e i locali sono utilizzati prima come alloggi per gli Artiglieri cisalpini, poi adibiti a Caserma. Nella Chiesa si insedia una fornace di vetri.
Nel 1818, in una parte del Convento si realizza il Reclusorio delle donne e, l’anno successivo, si trasferisce qui il Carcere politico, precedentemente nell’Albergo Arti.
Nel 1830 Francesco IV decide di trasformare l’edificio in Caserma e scuderie dei Dragoni estensi e la Chiesa viene restaurata su progetto di Santo Cavani.
Successivamente l’edificio è destinato a Carcere giudiziario maschile e femminile, Caserma dei Carabinieri e sede universitaria. All’Università è assegnata dal 1895 la parte che era stata sede dell’Economato militare e della Caserma per collocarci diversi istituti e laboratori della facoltà di Medicina, Chimica farmaceutica e Scienze. Nei locali di Chimica generale durante la Resistenza trova sede il Cln provinciale, a pochi metri dalla Caserma e dalle Carceri giudiziarie, dove nello stesso periodo sono rinchiusi antifascisti ed ebrei (via Buonaccorsi).
A seguito del trasferimento delle Carceri, nei primi anni Novanta sono restaurati, a cura dell’architetta Franca Stagi, i fabbricati in via Bonacorsa.
Attualmente il complesso ospita il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (DSLC) e il Centro linguistico di Ateneo