Casa della madre e del bambino “Principessa di Piemonte”

Via Barozzi, 340

La Casa della Madre e del Bambino realizzata nel 1935, su progetto dall'ingegnere Enrico Balugani, sede dell’Opera nazionale maternità e infanzia (Onmi) inaugurata il 28 novembre 1937, è rappresentativa dell'architettura degli anni Venti e Trenta e della cultura razionalista.

Posta nella zona di prima espansione urbana a ovest del centro storico, in prossimità del canale di Corlo all’estremità meridionale di un lotto triangolare ceduto dal Comune, inizialmente destinato alla Cooperativa Edilizia Casa del Mutilato e alla Manifattura Tabacchi, è esattamente alla confluenza tra via Barozzi e via Caula.

L’edificio presenta una pianta a V imperniata su un asse di simmetria centrale, grazie al quale la posizione d'angolo acquista il massimo risalto. Il corpo centrale curvilineo d’ingresso, porticato e sporgente di un piano rispetto ai corpi laterali più bassi, rappresenta il fulcro di questa organizzazione planimetrica. L’impianto planimetrico permette di disporre razionalmente le funzioni sanitarie e di ricovero a cui l’edificio era adibito, separando nei due corpi gli spazi destinati alle madri (lungo via Caula) e quelli ai bambini (lungo viale J. Barozzi). Al centro di questi, la corte viene adibita a giardino, funzionale anch’esso alla cura e all’assistenza.

Durante l'occupazione nazista, funge da ricovero per gli sfollati. Danneggiata dai bombardamenti, nell'immediato dopoguerra è oggetto di interventi di ricostruzione ad opera dell'Ufficio tecnico provinciale

L’edificio rimane in utilizzo all’Onmi fino al 1958 quando si decide la costruzione di un altro edificio in via Don Minzoni.

Dopo aver ospitato provvisoriamente i locali del contiguo Istituto tecnico provinciale “E. Fermi”, l’edificio è stato poi destinato a sede di uffici della Provincia.

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