Mario Merighi

Viterbo, 1876 – Mirandola (MO), 1970

Medico, antifascista, padre costituente

Mario Merighi nasce a Viterbo nel 1876 da una famiglia mirandolese di tradizioni progressiste.

Nel 1896 si iscrive al Partito socialista, militando nell’ala riformista di Bissolati e Bertesi. Tre anni dopo si laurea in medicina all’Università di Modena e diviene dapprima medico condotto poi ospedaliero a Mirandola, nominato dall’amministrazione socialista. Dopo essere stato allontanato a Orbetello (GR), rientra a Mirandola nel 1909, dove viene nominato Medico della condotta primaria urbana, con l’incarico di dirigere il reparto medico e il reparto cronici dell’ospedale e la responsabilità di Ufficiale sanitario del Comune. Partecipa alla Prima guerra mondiale come ufficiale medico fino a ottenere una croce al merito di guerra. Nel 1922 è nominato direttore dell’ospedale S. Maria Bianca di Mirandola e promuove la creazione del Dispensario di igiene sociale, per il controllo e la cura preventiva di tutte le malattie sociali.

Parallelamente alla sua carriera professionale, coltiva il suo impegno politico. È attivo promotore di associazioni e cooperative di produzione e consumo e consigliere comunale, prima all’opposizione poi nello schieramento di maggioranza, dedicandosi al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni meno agiate. Per la sua attività subisce diverse aggressioni da parte fascista, ma è anche un punto di riferimento per gli antifascisti e i partigiani mirandolesi, che presso di lui trovano assistenza e cure mediche.

È eletto deputato all’Assemblea costituente per il Partito socialista, di cui viene anche nominato segretario provinciale nel 1947. L’apporto più consistente di Merighi in questa sede riguarda proprio i problemi di ambito sanitario, tra cui la discussione sull’articolo del testo costituzionale che sancisce il diritto del cittadino alla salute e la promozione di una gestione pubblica della sanità.

Si fa anche promotore delle cause dei lavoratori della provincia modenese, preoccupandosi principalmente dei lavori per la costruzione del canale Sabbioncello, tra Mirandola e Poggio Rusco.

Dal 1952 al 1957 è presidente provinciale dell’Ordine dei medici. Nel 1957 si dimette dal suo incarico di consigliere comunale per essere stato nominato vicepresidente della Cassa di risparmio di Mirandola, poi presidente dal 1962 al 1967.

Muore nel 1970.

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