Giuseppe Medici

Sassuolo (MO), 1907 – Roma, 2000

Economista, docente, ministro

Giuseppe Medici ottiene il diploma di geometra nel 1926 e tre anni dopo si laurea all’Istituto superiore agrario di Milano. Comincia così il suo lavoro come insegnante e ricercatore in politica agraria presso le Università di Bologna, di Perugia e di Torino. Si specializza sull’estimo agrario. Nel 1940 cura la stesura di diverse voci del Dizionario di politica del Partito fascista, è capo dell’Ufficio Studi del Ministero dell’Agricoltura e partecipa attivamente alla redazione del libro V in materia di diritto agrario del codice civile del 1942. In quegli stessi anni si dedica ad alcune pubblicazioni sulla riforma agraria per il Partito liberale italiano e, nell’immediato dopoguerra, per la Democrazia cristiana con il suo L’Agricoltura e la riforma agraria (1946). Nella sua opera, Medici propone una riforma liberale adeguata alle diverse condizioni locali strettamente collegata a sostanziali interventi di bonifica del suolo e di irrigazione.

Nel 1948 è eletto al Senato nel collegio di Modena e Sassuolo e vi resterà per 28 anni. Nel 1951 è nominato presidente dell’Ente per la riforma fondiaria della Maremma e del Fucino e nel 1954 è ministro dell’Agricoltura. Due anni dopo, alla morte di Ezio Vanoni, prende il suo posto al Ministero del Tesoro. Nel 1958 è ministro del Bilancio e, l’anno successivo, della Pubblica Istruzione. Nel 1962 passa invece al Ministero per la riforma della Pubblica Amministrazione, l’anno successivo al Ministero dell’Industria e del Commercio e, nel 1968, è ministro degli Affari esteri.

Nel 1960 assume la cattedra di Politica economica e finanziaria della facoltà di Scienze politiche di Roma e diventa presidente dell’Accademia nazionale di agricoltura.

Nel 1967 è nominato presidente dell’Associazione nazionale delle bonifiche e dal 1969 presiede la Conferenza nazionale delle acque. In quello stesso anno, presiede anche la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti della criminalità in Sardegna, nota appunto come “Commissione Medici”.

Nel 1972-1973 torna al Ministero degli Affari esteri e nel 1974 presiede la Conferenza mondiale dell’Onu per i problemi della fame nel mondo. Dal 1977 al 1980 è invece presidente della Montedison.

Dopo quest’ultimo incarico si dedica unicamente allo studio e alla ricerca.

Senatore Giuseppe Medici2
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“Nel segreto della cabina elettorale…”