Bruno Messerotti

Modena, 1915-1972

Anarchico, sindacalista e assessore comunale 

Figlio di uno dei principali esponenti dell’anarchismo modenese, aderisce al Partito comunista negli anni Trenta. Individuato dalla polizia nel 1936, lo stesso anno è chiamato a svolgere il servizio di leva nel nono Reggimento artiglieria a Bressanone (Bolzano) ma nel gennaio 1937 è arrestato e trasferito in carcere a Modena, perché condannato a cinque anni di confino di polizia. Essendo ancora militare, finisce nel penitenziario di Portoferraio, all’Isola d’Elba. 

In aprile è inviato al confino in provincia di Sassari, poi alle isole Tremiti, a Ponza e di nuovo alle Tremiti, ma queste destinazioni sono spesso intervallate da periodi di carcerazione per le continue azioni di protesta che mette in atto. Nel gennaio 1942 termina il periodo di confino, ma è trattenuto sull’isola di Tremiti come internato civile fino all’agosto 1943, quando riesce finalmente a rientrare a Modena. Richiamato alle armi come altri antifascisti usciti dal confino, è catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato come militare nella Prussia orientale. Liberato il campo dall’esercito russo, in attesa del rientro in Italia si dedica alla formazione politica degli internati.

Rientrato a Modena nell’ottobre 1945, si impegna nell’organizzazione dei reduci dalla prigionia. Eletto in Consiglio comunale a Modena per il Pci nel marzo 1946, poco dopo diventa vicesegretario della Confederterra. Per divergenze sorte sulla tregua mezzadrile del 1948 si interrompe la sua ascesa sindacale. Da questo momento inizia un lento ma progressivo logoramento del suo rapporto con il sindacato e il Partito, nonostante sia eletto in Consiglio comunale nel 1951 e nel 1956, diventando anche assessore alla polizia municipale. Nel 1966 decide di uscire dal Partito comunista, aderendo a quello socialista.

Appassionato cultore della storia del movimento operaio e socialista, nei primi anni Cinquanta inizia a collaborare con l’Istituto storico della Resistenza, realizzando la mostra sulla deportazione esposta durante la prima manifestazione nazionale della Resistenza nei campi di sterminio che si svolge a Carpi l’8-9 dicembre 1955.

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